Revisione della tabella delle sostanze dopanti
Nella Gazzetta Ufficiale n.264 del 05 novembre 2021 è stata pubblicato il decreto 4 agosto 2021 concernente la revisione della tabella contenente i principi attivi biologici e farmacologici ritenuti dopanti nella pratica sportiva.
A seguire il testo del decreto.
Vaccinazione Covid e gravidanza
In uno studio condotto in Norvegia non è emersa alcuna correlazione tra la vaccinazione contro il COVID-19 in gravidanza e il rischio di aborto spontaneo nel primo trimestre. «Il nostro studio non ha trovato prova di un rischio aumentato di interruzione precoce della gravidanza dopo la vaccinazione per il COVID-19 e si aggiunge alle scoperte provenienti da altri rapporti a sostegno della vaccinazione per il COVID-19 durante la gravidanza» si legge su NEJM.
Mentre l'infezione da Covid nel primo trimestre aumenta il rischio di eventi avversi, la vaccinazione è invece raccomandata anche se sono in corso ulteriori studi per valutarne la sicurezza. Lo studio ha riguardato tutte le donne che, tra il 15 febbraio e il 15 agosto 2021 hanno avuto un aborto prima delle 14 settimane di gestazione e quelle con una gravidanza in corso, soprattutto nel primo trimestre. Le prime hanno rappresentato i casi e le seconde i controlli. Il 5,5% delle 13.956 donne con una gravidanza il corso e il 5,1% delle 4.521 che avevano subito un aborto erano state vaccinate. Tra la vaccinazione e l’aborto o la conferma della gravidanza vi era un numero di giorni mediano pari a 19. In pratica gli autori non hanno riscontrato un aumento di rischio di aborto a seguito della vaccinazione.
Bibliografia e riferimenti
Dose booster per i vaccinati con Jannsen
In data 3 novembre il Ministero della Salute ha emanato un circolare relativa alla somministrazione di una dose booster di vaccino in chi ha effettuato la prima dose con il vaccino Jannsen.
Questo il testo:
Visto il parere della CTS di AIFA, trasmesso con prot. n° STDG P 128816 del 3/11/2021, ad integrazione di quanto comunicato con le circolari prot. n° 45886-08/10/2021-DGPRE e prot. n° 49399-29/10/2021-DGPRE, si rappresenta che, nell’ambito della campagna di vaccinazione anti SARS-CoV-2/COVID-19, tutti i soggetti vaccinati da almeno sei mesi (180 giorni) con una unica dose di vaccino Janssen potranno ricevere una dose di richiamo con vaccino a m-RNA nei dosaggi autorizzati per il “booster” (30 mcg in 0,3 mL per Comirnaty di Pfizer/BioNTech; 50 mcg in 0,25 mL per Spikevax di Moderna).
Seminario tecnico medico-legale di traumatologia della strada
Segnaliamo questo interessante evento accreditato ECM che è stato organizzato dall'Ordine dei Medici di Roma e che si terrà il 10-11 dicembre 2021 a Roma presso lo Scout Center (largo dello Scautismo 1). All'evento sono stati assegnati 15 crediti formativi ECM. Il corso è gratuito. Le iscrizioni potranno essere effettuate dalle ore 9 del giorno 10 novembre 2021 e fino ad esaurimento dei 50 posti disponibili. Per l'iscrizione al corso, i Colleghi dell'Ordine di Roma dovranno accedere all'area riservata del sito www.ordinemediciroma.it con la propria id e password, selezionare la voce Ecm - iscriviti ad un corso, scegliere il corso in questione e completare la scelta.
Varianti a rischio dell'infezione
Un articolo apparso su The New England Journal of Medicine ha attenzionato il mondo scientifico sulla presenza di alcune varianti potenzialmente a rischio di inefficacia nei riguardi della vaccinazione in atto. In particolar modo è stato fatto riferimento alla variante Mu.
Durante l'attuale pandemia, la sindrome respiratoria acuta grave coronavirus 2 (SARS-CoV-2), l'agente eziologico della malattia da coronavirus 2019 (Covid-19), si è notevolmente diversificata. A settembre 2021, l'Organizzazione Mondiale della Sanità aveva definito quattro varianti di preoccupazione (alpha [B.1.1.7], beta [B.1.351], gamma [P.1] e delta [B.1.617.2 e AY] ), nonché cinque varianti di interesse (eta [B.1.525], iota [B.1.526], kappa [B.1.617.1], lambda [C.37] e mu [B.1.621]).
Mu rappresenta la variante di interesse più recentemente riconosciuta. Al 30 agosto 2021, la variante mu era stata rilevata in 39 paesi. L'epicentro della trasmissione del mu è la Colombia, dove la variante è stata isolata per la prima volta l'11 gennaio 2021. C'è stata un'enorme ondata di casi di Covid-19 in Colombia da marzo a luglio 2021. Sebbene la variante gamma fosse dominante durante la fase iniziale dell'ondata, la variante mu ha superato di numero tutte le altre varianti a maggio e ha guidato l'epidemia in Colombia da quel momento.
Il vaccino copre meno se il paziente è immunocompromesso
Il titolo potrebbe sembrare pleonastico nell'assunto in quanto, come avviene per qualsiasi altra vaccinazione, soggetti con compromissione del sistema immunitario dovute a varie patologie dovrebbero sviluppare una risposta anticorpale meno efficace.
Questo principio cardine della immunologia è stato confermato da uno studio pubblicato dal Morbidity and Mortality Weekly Report dei CDC americani che ha riguardato circa 20mila adulti immunocompromessi, il 53% dei quali era completamente vaccinato. Inoltre, di quasi 700mila soggetti con un sistema immunitario normale, il 43% era completamente vaccinato. Lo studio ha dimostrato una risposta al 90% valida nei soggetti con sistema immunitario normofunzionante, mentre c'è stata una riduzione dell'efficacia minore ma diversa rispetto alle condizioni patologiche della immunodeficienza; nello specifico si è assistito ad un calo al 77% tra le persone con malattie che indeboliscono il sistema immunitario, indipendentemente dall’età. L’efficacia, in particolare, variava dal 59%, tra i trapiantati che assumono farmaci anti-rigetto, al 74%, tra i malati di un tumore del sangue, fino all’81%, tra le persone con disturbi reumatici o infiammatori come l’artrite reumatoide. Tali dati sembrano confermare l'opportunità di una dose aggiuntiva booster seguita da un'altra a sei mesi per questa fascia di popolazione che è quella in cui l'andamento dell'infezione si è dimostrato più grave e potenzialmente letale.
FDA da il via libera alla vaccinazione nella classe di età 5-11
La Food and Drug Administration ha dato l'ok per la vaccinazione con Pfizer nei soggetti tra i 5 e gli 11 anni di età dopo uno studio che ha coinvolto 4650 soggetti in cui è stato somministrata una dose dimezzata del vaccino mRna. Una decisione questa che dovrebbe aumentare in maniera significativa il grado di copertura della popolazione anche di età diverse, visto anche il numero elevato di soggetti potenzialmente elegibili alla vaccinazione (oltre 28 milioni in tutti gli USA). In Italia il Consiglio Superiore della Sanità ed il Comitato tecnico-scientifico stanno valutando iniziative simili che potrebbero portare già prima di Natale all'autorizzazione all'utilizzo del vaccino Pfizer, mentre è stato ordinato un primo stock del farmaco prodotto dalla Merck che dovrebbe "curare" e non prevenire la malattia da Covid19.
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