Snamidroma
{{#image}}
{{/image}}
{{text}} {{subtext}}
imm-red-contenimento-covid-ambito-sociale.jpg

Login

  • Registrati
  • Nome utente dimenticato?
  • Password dimenticata?

Menu

  • Home
  • Sede Snamid Roma
  • Sezioni Provinciali
  • Chi siamo
  • Statuto
  • Organizzazione
  • Diventa Socio
  • Contatti
  • Ecm, Corsi, Congressi e scadenze
  • Mappa del sito
  • Archivio
  • La Medicina nella Storia
  • Medicina e letteratura
  • Download
  • Links
  • RSS feed

Aree tematiche

  • CoVid-19CoVid-19
  • Cardiologia
  • Pneumologia
  • Pediatria
  • Gasteroenterologia
  • Urologia
  • Diabetologia
  • Oncologia
  • Medicina legale
  • Formazione
  • Normative, leggi, decreti e sentenze
  • Ginecologia
  • Dermatologia
  • Medicina Generale
  • Psichiatria
  • Neurologia
  • Ricerca, statistica medica
  • Chirurgia
  • Reumatologia
  • Ortopedia
  • Psicologia

CoalaWeb Traffic

Today179

Who Is Online

2
Online

Martedì, 28 Marzo 2023 08:28

Sondaggio

Sexy Polling: there is nothing to show!

Calendario eventi

«
<
Marzo 2023
>
»
L M M G V S D
27 28 1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31 1 2

Archivio

  • Marzo, 2021
  • Febbraio, 2021
  • Gennaio, 2021
  • Dicembre, 2020
  • Novembre, 2020
  • Ottobre, 2020
  • Settembre, 2020
  • Luglio, 2020
  • Giugno, 2020
  • Maggio, 2020
  • Aprile, 2020
  • Marzo, 2020

Motore di ricerca

Oggi è il 28 Mar 2023
giweather joomla module
OpenWeatherMap

Ma la vitamina D serve o non serve?

A margine della revisione della nota 96, pubblichiamo un contributo originale del Collega Marco Cambielli sullo spinoso argomento, disponibile anche su www.snamid.it, il rinnovato sito nazionale della SNaMID che vi invitiamo a visitare e seguire sempre.

--------------------------------------------------------------

Le schede tecniche dei preparati farmaceutici di vitamina D recano l’indicazione: Trattamento della carenza di vitamina D nell’adulto. La sua prescrizione   per la fragilità ossea in adulti sani  a carico del SSN è stata regolata dal 2019 da un nota, la nota 96, aggiornata in questi giorni

Le modifiche introdotte con l’aggiornamento della Nota 96 sono le seguenti:

  • introduzione della nuova categoria di rischio “persone con gravi deficit motori o allettate che vivono al proprio domicilio”;
  • riduzione da 20 a 12 ng/mL (o da 50 a 30 nmol/L) del livello massimo di vitamina 25(OH)D sierica, in presenza o meno di sintomatologia specifica e in assenza di altre condizioni di rischio associate, necessario ai fini della rimborsabilità;
  • specificazione di livelli differenziati di vitamina 25(OH)D sierica in presenza di determinate condizioni di rischio (ad es. malattia da malassorbimento, iperparatiroidismo) già presenti nella prima versione della Nota;
  • aggiornamento del paragrafo relativo alle evidenze più recenti sopracitate e inserimento di un breve paragrafo dedicato a vitamina D e COVID-19;
  • introduzione di un paragrafo sui potenziali rischi associati all’uso improprio dei preparati a base di vitamina D.

Le modifiche in senso restrittivo della determina AIFA si basano su alcune recenti pubblicazioni, ovvero due ampi studi clinici randomizzati, uno pubblicato sul Nejm nel 2022 e uno su Jama nel 2020. Entrambe le ricerche hanno concluso che la supplementazione con dosi di vitamina D più che adeguate (2000 UI die di colecalciferolo) e per diversi anni (oltre cinque anni nel primo studio e tre anni nel secondo) non è in grado di modificare il rischio di frattura nella popolazione sana, senza fattori di rischio per osteoporosi. Questi risultati si sono confermati anche tra i soggetti con livelli più bassi di vitamina 25(OH)D. 

Leggi tutto: Ma la vitamina D serve o non serve?

Le reinfezioni da Covid possono peggiorare il quadro clinico?

La risposta a questo quesito potrebbe essere collegata alla segnalazione da parte dell'Istituto Superiore di Sanità che ha segnalato un aumento dei casi di reinfezione pari al 27,8%  nella settimana dal 16 al 22 gennaio, rispetto al 24,9% del periodo precedente. Sempre maggiore è la segnalazione di seconde infezioni, ma anche di terze e quarte reinfezioni, che ha portato a domandarsi se tali nuove infezioni possano produrre quadri più gravi come sommatoria di effetti. Da più parti si segnala come le reinfezioni guariscono in tempi brevi, ma parimenti ci sono casi dove l'andamento non è così benigno, come segnalato dal pneumologo Josh Fessel del National Center for Advancing Translational Sciences di Bethesda, soprattutto a causa di nuove varinati del virus.

Analogamente uno studio di un  team di ricercatori guidato da Ziyad Al-Aly, un epidemiologo clinico della Washington University, a St. Louis, ha evidenziato le persone reinfettate hanno il doppio delle probabilità di morire e il triplo delle probabilità di essere ricoverate in ospedale con Covid rispetto a quelle infettati una sola volta, indipendentemente dallo stato vaccinale. i dati derivano dalla osservazione di circa mezzo milione di persone nel periodo compreso tra marzo 2020 e aprile 2022. Il 10% di questi soggetti ha subito dalle due alle quattro reinfezioni con manifestazioni di gravità in aumento proporzionale al numero di infezioni, sopratutto in caso di soggetti fragili o con plurimorbilità. Altri studi indicherebbero che la gravità della prima infezione è un fattore predittivo per predire la gravità della seconda, così come erano tale riscontro si associa a rischi elevati di Long Covid, sintomi persistenti come affaticamento, mancanza di respiro e brain fog che persistono mesi o anni dopo un’infezione iniziale.

Tutti questi dati che ovviamente andranno confermati su più vasti campioni confermano la raccomandazione di effettuare tutte le dosi di vaccinazione suggerite, così come il rispetto per le precauzioni di tipo sociale, soprattutto se riferite a pazienti fragili.

 

Sintomi ingannevoli della variante Kraken

Negli Stati Uniti la variante Kraken è diventata rapidamente il ceppo principale dei nuovi casi Covid-19. Alcuni esperti ritengono che la sua diffusione tra gli americani sia dovuta, non solo alla maggiore contagiosità, ma anche a causa di sintomi fuorvianti che potrebbero essere liquidati come una banale influenza stagionale. Febbre, tosse persistente, naso chiuso e mal di gola sono sintomi piuttosto generici, che potrebbero essere ignorati o addirittura diagnosticati erroneamente. Inoltre, le ripetute infezioni e i vaccini anti-Covid, che stimolano l’immunità, favoriscono in caso di infezione da Sars-CoV-2, l’insorgenza di sintomi molto lievi e quindi facilmente «confondibili».

La maggior parte dei sintomi si risolve entro 5-10 giorni
A sottolineare la difficoltà a distinguere un’infezione Covid-19 da una qualsiasi malattia stagionale sono stati gli stessi Centers for Disease Control and Prevention (Cdc). «Non puoi distinguere tra influenza e Covid-19 solo dai sintomi perché alcuni dei sintomi sono gli stessi», spiegano gli Cdc, consigliando agli americani di sottoporsi immediatamente al test per determinare se sono contagiosi per gli altri. La maggior parte dei sintomi spesso si risolve entro 5-10 giorni , ma il recupero completo probabilmente dipende dal fatto che la persona abbia fatto o meno tutte le vaccinazioni. Secondo gli esperti, le persone che non sono «in regola» con i vaccini hanno dimostrato di essere a rischio di sintomi più gravi, inclusa la mancanza di respiro, che portano al ricovero in ospedale o alla morte.

Con Kraken le reinfezioni sono più frequenti
Anche se ci si è ripresi di recente da un’infezione da Covid-19, l’immunità guadagnata contro questo nuovo ceppo virulento potrebbe non essere così protettiva come si possa pensare. Ci sono prove evidenti che Kraken si replichi più velocemente di altre varianti che hanno colpito le comunità vaccinate all’inizio della pandemia. I dati dei Cdc mostrano che solo a gennaio i tassi di infezione associati alla variante sono aumentati dall’8 al 10% a settimana, un tasso preoccupante. In combinazione con una ricerca limitata che suggerisce che l’immunità ai vaccini non è così forte come lo era prima dell’arrivo delle varianti, alcuni esperti sanitari ritengono che le reinfezioni siano più probabili ora che in passato.

Valentina Arcovio

Fonte: Sanità informazione

Revisione della nota 96 sulla prescrivibilità della vitamina D

L'AIFA ha pubblicato una circolare che modifica i criteri di prescrivibilità della vitamina D a carico del SSN. Come è noto, la a funzione primaria del calcitriolo è di stimolare a livello intestinale l’assorbimento di calcio e fosforo, rendendoli disponibili per una corretta mineralizzazione dell’osso. In ambito clinico, esiste una generale concordanza sul fatto che la vitamina D promuova la salute dell’osso e, insieme al calcio (quando indicato), contribuisca a proteggere dalla demineralizzazione (in particolare negli anziani). L'indicatore generalmente riconosciuto come valore per definire eventuali carenze è il livello di 25OH D. C'è generale concordanza sulla inappropriatezza dello screening esteso alla popolazione generale. la ricerca andrebbe svolta a solo in presenza di fattori di rischio per carenza e quando risulti indispensabile nella gestione clinica del paziente.

il dosaggio non dovrebbe essere inserito nella lista degli esami di routine e dovrebbe essere riservato ad un ristretto numero di pazienti con sintomi persistenti di profonda astenia, mialgie, dolori ossei diffusi o localizzati sospetti per osteomalacia o con predisposizione alle cadute immotivate, ma anche nei candidati ad una terapia remineralizzante, ai pazienti potenzialmente affetti da malassorbimento, a chi assume cronicamente alcune categorie di farmaci interferenti con il metabolismo della vitamina D (quali antiepilettici, glucocorticoidi, antiretrovirali, antimicotici, colestiramina, orlistat etc.) e a chi presenta un paratormone elevato. Attualmente il livello soglia per iniziare una terapia in persone sane asintomatiche (per le quali il dosaggio sarebbe inappropriato) dovrebbe essere 10-12 ng/mL; la terapia sostitutiva dovrebbe essere iniziata al di sotto dei 20 ng/mL nei pazienti sintomatici, nei portatori di condizioni con malassorbimento e nei pazienti trattati con farmaci inibitori della vitamina D. In pazienti con osteoporosi e nelle donne gravide è preferibile la supplementazione per raggiungere il livello di 30 ng/mL.

Leggi tutto: Revisione della nota 96 sulla prescrivibilità della vitamina D

Nuove raccomandazioni OMS sulla pandemia

La pandemia sta dando segnali di alleggerimento, ma tuttavia il numero dei decessi e dei contagiati rimane molto alto in tutto il mondo. L'OMS nella riunione del Comitato di emergenza per il coronavirus ha sottolineato che la pandemia "continua a costituire un'emergenza di sanità pubblica di interesse internazionale" e che sebbene i sottotipi di Omicron attualmente in circolazione a livello globale siano altamente trasmissibili, si è verificato un "disaccoppiamento" tra infezione e malattia grave rispetto alle precedenti varianti preoccupanti. Tuttavia, "il virus conserva la capacità di evolversi in nuove varianti con caratteristiche imprevedibili". Alla luce di queste considerazioni e in attesa di indicazioni diverse l’Oms ha comunque diramato sette nuove raccomandazioni temporanee:

  1. Mantenere lo slancio per la vaccinazione COVID-19 per raggiungere il 100% di copertura dei gruppi ad alta priorità guidati dalle raccomandazioni SAGE in evoluzione sull'uso di dosi di richiamo. Gli Stati dovrebbero pianificare l'integrazione della vaccinazione COVID-19 in parte dei programmi di immunizzazione lungo tutto il corso della vita . La regolare raccolta di dati e rapporti sulla copertura vaccinale dovrebbe includere sia la dose primaria che quella di richiamo.

  2. Migliorare la segnalazione dei dati di sorveglianza SARS-CoV-2 all'OMS. Sono necessari dati migliori per: rilevare, valutare e monitorare le varianti emergenti; identificare cambiamenti significativi nell'epidemiologia del COVID-19; e comprendere l'onere del COVID-19 in tutte le regioni. Si raccomanda agli Stati di utilizzare un approccio integrato alla sorveglianza delle malattie infettive respiratorie che sfrutti il sistema globale di sorveglianza e risposta all'influenza. La sorveglianza dovrebbe includere informazioni provenienti da popolazioni sentinella rappresentative, sorveglianza basata sugli eventi, sorveglianza delle acque reflue umane, sorveglianza sierologica e sorveglianza animale-uomo-ambiente. L'OMS dovrebbe continuare a lavorare con gli Stati membri per garantire un'adeguata capacità e copertura della sorveglianza COVID-19 per riconoscere rapidamente qualsiasi cambiamento significativo nel virus e/o il suo impatto epidemiologico e clinico, compreso il ricovero, in modo che l'OMS possa attivare un allarme globale appropriato come necessario.
     

  3. Aumentare la disponibilità e garantire la disponibilità a lungo termine delle contromisure mediche. Gli Stati dovrebbero migliorare l'accesso ai vaccini, alla diagnostica e alle terapie contro il COVID-19 e prendere in considerazione la preparazione affinché queste contromisure mediche siano autorizzate al di fuori delle procedure dell'Elenco per usi di emergenza e all'interno dei normali quadri normativi nazionali.
     

  4. Mantenere una forte capacità di risposta nazionale e prepararsi per eventi futuri per evitare il verificarsi di un ciclo di panico e abbandono. Gli Stati dovrebbero considerare come rafforzare la prontezza del paese a rispondere alle epidemie, compresa l'attenzione alla capacità del personale sanitario, alla prevenzione e al controllo delle infezioni e al finanziamento della preparazione e della risposta ai patogeni respiratori e non respiratori. 
     

  5. Continuare a lavorare con le comunità e i loro leader per affrontare l'infodemia e implementare efficacemente misure di salute pubblica e sociali basate sul rischio (PHSM). La comunicazione del rischio e l'impegno della comunità dovrebbero essere adattati ai contesti locali e affrontare la cattiva e la disinformazione che erode la fiducia nelle contromisure mediche e nel PHSM. Gli Stati dovrebbero rafforzare la comprensione da parte del pubblico, dei media e delle comunità della scienza in evoluzione per incoraggiare azioni e politiche basate su prove. Gli Stati dovrebbero continuare a monitorare la risposta individuale e pubblica all'attuazione del PHSM e all'adozione e all'accettabilità dei vaccini COVID-19 e ad attuare misure, comprese le strategie di comunicazione, per sostenere un utilizzo appropriato. 
     

  6. Continuare ad adeguare le misure relative ai viaggi internazionali, sulla base della valutazione del rischio, e a non richiedere la prova della vaccinazione contro il COVID-19 come prerequisito per i viaggi internazionali. 
     

  7. Continuare a sostenere la ricerca per vaccini migliorati che riducano la trasmissione e abbiano un'ampia applicabilità, nonché la ricerca per comprendere l'intero spettro, l'incidenza e l'impatto della condizione post COVID-19 e per sviluppare percorsi di assistenza integrata pertinenti.

 

Prevenzione cardiovascolare: linee guida, statine ed interazioni farmacologiche

Riagganciandoci all'articolo precedente, crediamo di far cosa utile riproponendo le linee guida 2019 relative al trattamento delle dislipidemie redatte dalla ESC (European Society of Cardiology) e pubblicando la tabella che illustra le caratteristiche delle singole statine riguardo alle interazioni farmacologiche cui vanno incontro queste molecole che sono fra quelle più usate grazie alla loro indubbia efficacia nella riduzione del rischio cardiovascolare legato alle dislipidemie.

Un contributo nella prevenzione delle malattie cardiovascolari

Nel numero di dicembre la prestigiosa rivista Nutrition, Metabolism & CArdiovascular Diseases ha pubblicato un articolo dal titolo "LDL-cholesterol control in the primary prevention of cardiovascular diseases: An expert opinion for clinicians and health professionals" fra i cui autori è presente anche il nostro Maurizio Lucarelli, MMG di Perugia, in rappresentanza della SNaMID. Sinteticamente gli Autori rilevano come "gli algoritmi e le carte di rischio disponibili rappresentano lo strumento principale per la valutazione del rischio cardiovascolare nei pazienti in prevenzione primaria. L'accuratezza di tale stima può essere sostanzialmente migliorata considerando il potenziale contributo di alcuni fattori di rischio aggiuntivi (proteina C-reattiva, lipoproteina(a), storia familiare di malattie cardiovascolari) e condizioni (inquinamento ambientale, qualità del sonno, stato socioeconomico, livello di istruzione ) il cui impatto sul rischio cardiovascolare è stato meglio compreso negli ultimi anni. La disponibilità di procedure non invasive per valutare l'aterosclerosi subclinica può aiutare a identificare i soggetti che necessitano di un intervento precoce. Svelare la presenza di queste condizioni migliorerà la stima del rischio cardiovascolare, garantendo un intervento più appropriato". Rimandando il lettore alla versione integrale dell'articolo sottolineiamo che le conclusioni hanno evidenziato che "l'accurata valutazione del rischio cardiovascolare nei soggetti in prevenzione primaria con l'utilizzo di algoritmi e carte di rischio unitamente alla valutazione di ulteriori fattori consentirà ai medici di approcciare ogni paziente con strategie personalizzate, che dovrebbero tradursi in una maggiore aderenza alla terapia e, come conseguenza, un ridotto rischio cardiovascolare".

Page 1 of 23

  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • ...
  • 6
  • 7
  • 8
  • 9
  • 10
  • Sei qui:  
  • Home

Elenco completo dei nostri Colleghi caduti durante la pandemia

 

 

 

Per conoscere i dati relativi alle vaccinazioni nella Regione Lazio in tempo reale, clicca qui

 

 Consegna farmaci a domicilio per soggetti fragili

num. verde 800065510 attivo h 24, 7 giorni su 7

Iscriviti alla newsletter

News (contenuti antecedenti i tre mesi sono disponibili nella sezione Archivio)

  • Ma la vitamina D serve o non serve?
  • Le reinfezioni da Covid possono peggiorare il quadro clinico?
  • Sintomi ingannevoli della variante Kraken
  • Revisione della nota 96 sulla prescrivibilità della vitamina D
  • Nuove raccomandazioni OMS sulla pandemia
  • Prevenzione cardiovascolare: linee guida, statine ed interazioni farmacologiche
  • Un contributo nella prevenzione delle malattie cardiovascolari
  • Corretto utilizzo degli antibiotici
  • Nuova circolare della Regione Lazio sul controllo e prevenzione dell'infezione morbillosa
  • Nuove circolari per il controllo della pandemia da SARS-Covid2

 

Documenti e materiali sulla pandemia CoVid-19

Situazione aggiornata in tempo reale - clicca sull'immagine

italia.jpg

Video news


  • Privacy

Torna su

© 2023 Snamidroma

Questo sito  web utilizza cookies. Se acconsenti all'utilizzo dei cookies, clicca su Ok. Se vuoi saperne di più o disabilitare i cookies, clicca su Leggi l'informativa.

Leggi l'informativa