Efficacia della quarta dose nelle popolazioni a rischio
E' stata pubblicata sul New England Journal of Medicine la conclusione di uno studio israeliano sulla somministrazione della quarta dose di vaccino anti-Covid in una popolazione di 180.000 ultrasessantenni che si sono sottoposti a vaccinazione tra gennaio e febbraio 2022. Lo studio ha dimostrato che nei vaccinati con quarta dose, nel periodo tra il settimo e il trentesimo giorno dopo la vaccinazione, è stata osservata una riduzione in tutti gli indicatori di rischio: in media, -45% nel rischio di infezione, -55% nel rischio di Covid sintomatico, -62% di forme gravi, -68% di ricovero e -74% di morte. Risultati importanti anche se gli osservatori hanno affermato che la brevità del follow up non consente di ipotizzare l'efficacia nel lungo termine, pur confermando l'attività protettiva nei confronti della variante Omicron ormai largamente predominante il tutto il mondo.
In Italia però dopo un mese e mezzo di apertura alla somministrazione della seconda dose booster le adesioni sono ancora molto basse in tutte le Regioni tanto da dover riflettere su una modifica della campagna che passi dalla adesione volontaria a forme più proattive da parte del sistema sanitario nazionale.
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Utili non solo in guerra
Quando si parla di Advanced Air Mobility ci si riferisce ad una nuova modalità di trasporto che bypassa i noti ostacoli del traffico terrestre utilizzando i droni. In questo momento storico dove ne viene giornalmente riferito l'uso a scopi bellici fa indubbiamente molto piacere la notizia di un accordo stipulato fra l'ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile) e la Regione Lazio per l'utilizzo di droni per il trasporto e la consegna veloce di farmaci presso le strutture ospedaliere. L'iniziativa nata da una proposta dell’assessore ai Lavori Pubblici e Tutela del Territorio, Mobilità, Mauro Alessandri, di concerto con l’assessore alla Sanità e Integrazione Socio- Sanitaria, Alessio D’Amato, mette il Lazio in prima fila fra tutte le Regioni per questo progetto, sottolineando come in altre realtà locali si sia sperimentata, ad esempio, la possibilità di trasporto tramite droni di DAE (defibrillatori semiautomatici esterni), risolvendo il problema della celerità di intervento che in queste circostanze è assolutamente vitale tanto che in alcune altre Nazioni come l'Olanda tale modalità è già uscita dalla fase sperimentale. Quindi non più solo utilizzo in guerra o per consegna rapida di merci a domicilio, ma supporto in favore della salute della cittadinanza a impatto ambientale quasi nullo.
Quando si parla di uso off label...
Da sempre i medici conoscono il problema della prescrizione ed utilizzo dei farmaci per indicazioni "off label" e delle potenziali controversie in ambito medico-legale per eventuali eventi avversi o effetti secondari, per questo fa riflettere una notizia divulgata in Gran Bretagna dal Daily Mirror e poi confermata dal Ministero della Difesa, secondo la quale nel periodo 2013-2021 il governo avrebbe autorizzato l'acquisto e l'utilizzo per 960.000 euro di 12.500 dosi di Modafinil, farmaco usato per la terapia della narcolessia, capace di tenere svegli i soldati "fino a 40 ore di fila". Evidente l'utilizzo off label dello stimolante in questione, ben tollerato nel breve termine, possibile responsabile nel lungo periodo di tossicità cardiovascolare e a carico del sistema immunitario.
Se la notizia può destare scalpore, non deve certamente sorprendere perchè fin dall'antichità tutti gli eserciti sono ricorsi a vari sistemi e trattamenti per potenziare le capacità e diminuire la stanchezza dei propri soldati, dalle antiche battaglie inzuppate di vino e birra alle metamfetamine (Pervitin) che alimentarono l'aggressività dei soldati nazisti; dalle Guerre dell'oppio, strumento del "narcoimperialismo" britannico, alle Drug Wars americane contro la cocaina. Chi fosse interessato ad approfondire l'argomento dell'utilizzo di stimolanti o droghe per scopi bellici, suggeriamo la lettura del libro di Peter Andreas "Killer high. Storia della guerra in sei droghe" che ne traccia un percorso storico dall'antichità fino ai giorni nostri.
Un nuovo carico burocratico sulle spalle della categoria
Un nuovo onere grava sulle spalle del MMG e del PLS in base a quanto previsto dal comma 4 dell’articolo 9 del DL N° 24 del 24 marzo 2022 che stabilisce che gli alunni e gli studenti delle scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado e del sistema di istruzione e formazione professionale positivi al Covid possono usufruire della Didattica Digitale Integrata, ma previa certificazione del medico di famiglia che asseveri "le condizioni di salute dell'alunno medesimo e la piena compatibilità delle stesse con la partecipazione alla didattica digitale integrata”. L'accesso a tale formazione può essere richiesto dalla famiglia o dallo studente, se maggiorenne.
Tale certificazione non atterrebbe alla conferma dello stato di contagiosità già evidenziato in precedenza dai test di laboratorio, ma solo l'idoneità dello studente a fruire della didattica a distanza. La ratio di questo ulteriore aggravio burocratico non è facilmente comprensibile, così come oscuri rimangono i parametri di idoneità o inidoneità alla fruizione di qualcosa che potrebbe anche non essere richiesta dai diretti interessati; quello che risulta chiaro è invece l'ulteriore inutile aggravio burocratico che nel migliore dei casi si traduce in tempo sottratto all'attività clinica, nel peggiore in una fonte di attrito per un costo economico non coperto dalla convenzione a carico delle famiglie. Le sigle sindacali della Medicina Generale e della Pediatria hanno già sollecitato alle autorità competenti la riforma di questo provvedimento.
Aggiornata la tabella relativa ai farmaci con obbligo di piano terapeutico o registro di sorveglianza
L'8 aprile è stato rivisto l'elenco dei principi attivi per la prescrizione dei quali è necessario attivare un piano terapeutico o un registro di sorveglianza. La tabella completa che potete scaricare qui riporta anche il link attraverso il quale visionare o scaricare il modulo relativo.
A breve anche i MMG potranno prescrivere il Paxlovid
Dopo quanto affermato dal Ministro Speranza in una question time del 6 aprile alla Camera dei Deputati e con la dichiarata disponibilità dell'AIFA, fra breve la prescrizione dell'antivirale ritonavir (PAXLOVID) potrà essere effettuata anche dai MMG, mentre l'erogazione avverrà sulla rete territoriale delle farmacie in regime DPC. La svolta si è resa possibile grazie all'aumento della fornitura del farmaco che raggiungerà a breve le 50.000 dosi mensili e soprattutto grazie alla dimostrazione dell'efficacia e tollerabilità del trattamento che ha dimostrato di ridurre allo 0,8% il tasso di ospedalizzazione e infezione grave contro il 6% del placebo: Il trattamento è comunque da riservare a soggetti fragili appartenenti a categorie già ampiamente individuate entro 5 giorni dall'esordio laddove non ci sia indicazione al trattamento con anticorpi.
Per maggiore informazione sul farmaco potete accedere alla scheda prodotta dall'EMA .
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