Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 52
Ulteriori misure urgenti per il contenimento dell’epidemia da COVID-19 e per lo svolgimento in sicurezza delle attività economiche e sociali (decreto-legge)
La FNOMCEO con la Comunicazione numero 19 del 21 gennaio ha trasmesso il Decreto del 10 gennaio 2022 recante "Aggiornamento delle tabelle contenenti l'indicazione delle sostanze stupefacenti e psicotrope", di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, numero 309 e successive modificazioni e integrazioni. Inserimento nella tabella I di nuove sostanze psicoattive. Modifica delle denominazioni della sostanza etonitazene, presente nella tabella I" pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale numero 14 del 19-1-2022, con l'invito a darne la massima diffusione.
Ieri è stata pubblicata su Quotidiano Sanità una lettera aperta della Collega Ornella Mancin che vi invito a leggere nella sua versione integrale qui che ben descrive il malessere della nostra categoria in un momento di grande confusione in cui tutto quello che di sbagliato nel settore dell'assistenza primaria sembra venire al pettine, paragonando l'esasperazione e l'attacco mediatico via social che quotidianamente viene portato alla categoria da parte di pazienti o cittadini che si trovano alle prese con la difficoltà di scenari mutati improvvisamente a causa della pandemia e che hanno loro sottratto quello ritenuto un sacrosanto e acquisito diritto, quello di poter disporre sempre e comunque senza regole, vincoli limitazioni all'accesso gratuito agli studi dei medici di medicina generale, avendo la certezza di trovarvi sempre disponibile il proprio medico con cui risolvere i propri problemi di salute in ogni suo aspetto e risvolto, ma anche troppo spesso riversare i propri dubbi, le proprie ansie, discutere di spesso discutibili nuovi trattamenti o rivoluzionari approcci alle diverse patologie vere o presunte.
Mentre il Governo ha approvato nella seduta di ieri l'obbligo vaccinale per gli over 50 e l'AIFA ha autorizzato l'uso delle dosi booster di Comirnaty nella fascia di età 12-15, giungono i primi riscontri positivi sull'efficacia dei vaccini verso la variante Omicron, ormai largamente predominante nel nostro Paese, così come in tutto il mondo. La conferma arriva da un nuovo studio dell'Istituto di ricerca e ospedale di neuroriabilitazione Santa Lucia IRCCS di Roma condotto tramite analisi immunologiche su campioni di sangue provenienti da 61 donatori che avevano effettuato diverse tipologie di vaccinazione.
Il protocollo utilizzato per la ricerca consiste nell'esposizione dei linfociti T dei donatori alla proteina Spike del ceppo originale di SARS-CoV-2, contro cui sono stati preparati i vaccini attualmente in uso. Il 100% dei donatori ha risposto con l'attivazione dei linfociti T specifici per il coronavirus. I linfociti T sono stati poi esposti ai frammenti mutati della proteina Spike della variante Omicron generando una risposta cellulare in circa il 70% degli individui, anche se di minor efficacia con un numero minore di cellule T attivate. Comunque un risultato simile conforta l'ipotesi che anche diverse varianti virali riescano ad attivare la memoria immunologica post-vaccinale, evitando se non l'infezione lo sviluppo di forme di malattie più gravi.
Intanto è stata segnalato l'isolamento in Francia su 12 pazienti provenienti dal Camerun di una nuova variante denominata IHU che presenta 46 mutazioni rispetto virus originale della quale non è ancora nota pericolosità, contagiosità ed eventuale resistenza ai vaccini.
A completamento del contributo originale di Marco Cambielli pubblicato ieri sulla terapia con Lagevrio, riportiamo il testo della determina AIFA riguardante il molnupiravir, le istruzioni per i sanitari e quelle per i pazienti.
E’ stata assai sentita finora la mancanza di un farmaco anti virale per la cura di Covid 19 e due sono i farmaci in fase avanzata di studio: Molnupiravir e Paxlovid, entrambi già approvati da FDA, sia pure con alcuni problemi in ordine alla sicurezza e gestione d’uso, diversi tra i due preparati. Il Molnupiravir ,un antivirale orale per la terapia della COVID 19 è stato autorizzato recentemente anche in Italia per una distribuzione in condizioni di emergenza. Il brand è Lagevrio. La durata del trattamento, che consiste nell'assunzione di 4 compresse (da 200 mg) 2 volte al giorno, è di 5 giorni.
La determinazione Aifa relativa alle modalità di utilizzo è stata pubblicata il 29 dicembre 2021 sulla Gazzetta Ufficiale ed è efficace dal 30 dicembre. Il Molnupiravir ( Lagevrio) sarà distribuito da parte della Struttura Commissariale alle Regioni dal 4 gennaio e per la sua prescrizione è previsto l'utilizzo di un Registro di monitoraggio che sarà presto accessibile online sul sito dell'Agenzia.
Il primo studio controllato di Molnupiravir verso placebo, studio di fase 3, è stato recentemente pubblicato sul NEJM.(1)
Ulteriori misure urgenti per il contenimento dell’epidemia da COVID-19 e per lo svolgimento in sicurezza delle attività economiche e sociali (decreto-legge)
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi e del Ministro della salute Roberto Speranza, ha approvato il 23 dicembre un decreto-legge che introduce misure urgenti per il contenimento dell’epidemia da COVID-19 e per lo svolgimento in sicurezza delle attività economiche e sociali. Vediamole in sintesi.
Dal 1° febbraio 2022 la durata del green pass vaccinale è ridotta da 9 a 6 mesi. Inoltre, con ordinanza del Ministro della salute, il periodo minimo per la somministrazione della terza dose sarà ridotto da 5 a 4 mesi dal completamento del ciclo vaccinale primario.
Fino alla cessazione dello stato di emergenza, si prevede l’estensione dell’obbligo di Green Pass rafforzato alla ristorazione per il consumo anche al banco.
Inoltre, è stato stabilito che fino al 31 gennaio 2022
È possibile entrare per far visita alle strutture residenziali, socio-assistenziali, socio-sanitarie e hospice solo ai soggetti muniti di Green Pass rafforzato e tampone negativo oppure vaccinazione con terza dose.
Estensione dell’obbligo di Green Pass ai corsi di formazione privati svolti in presenza.
Estensione dell’obbligo di Green Pass rafforzato a:
Riportiamo il testo della dichiarazione di Alfredo Cuffari, Presidente Nazionale Snamid, Revisore dei Conti dell'Ordine dei Medici di Roma sul problema delle vaccinazioni negli studi dei MMG.
"Dopo un 2021 faticoso, affrontato con abnegazione ed impegno, per far fronte alla pandemia, alla gestione dei casi, all'attivazione ed alla revoca di quarantene ed isolamenti, vaccinazioni, ma anche al resto dei problemi di salute dei pazienti cronici e no che non si sono certo esauriti in questo periodo ma piuttosto accentuati per via delle prestazioni rinviate od omesse per i problemi organizzativi causati dal Covid-19 o per il timore dei cittadini di accedere alle strutture sanitarie, i medici di famiglia del Lazio trovano sotto l'albero un nuovo problema: le farmacie territoriali delle Aziende sanitarie locali, sembrerebbe su indicazioni regionali ma nulla di scritto è circolato, dispongono per i Mmg che vaccinano contro il Covid-19 nei propri studi la consegna del solo vaccino Moderna per la effettuazione delle dosi booster e per la prosecuzione della campagna, talora consegnando Moderna senza preavviso e riservando le dosi Pfizer disponibili ai soli Hub vaccinali". Lo racconta Alfredo Cuffari, medico di medicina generale a Marino e revisore dei conti Omceo Roma.
Cuffari tiene a precisare: "Nulla da obiettare sul vaccino Moderna. Tuttavia, la ricaduta organizzativa è e sarà pesante, con il concreto rischio di lasciare inutilizzate delle dosi. Il problema nasce dalla quantità di dosi contenute nelle fiale di vaccino, 6 dosi per Pfizer, 11 per Moderna nel ciclo primario, che diventano 22 nel caso di dosi booster, da utilizzare entro un lasso limitato di tempo, pari a circa 18 ore".
"La gestione delle agende vaccinali negli studi dei Mmg- sottolinea poi Cuffari- si aggiunge alla non trascurabile attività di base: convocare 22 soggetti (mantenere distanziamento, raccogliere i consensi, procedure di sanificazione) per somministrare le terze dosi complica non di poco l'attività, senza dimenticare che la proposta improvvisa di una tipologia di vaccino diversa dalla precedente, seppure scientificamente sostenuta, può ingenerare nei cittadini confusione non necessaria in questo momento, con il rischio concreto di rifiuto della somministrazione e conseguente mancato utilizzo del vaccino".
Secondo Cuffari "è intuitivo come sia più semplice gestire eventuali dosi residue in tempo utile presso gli Hub rispetto al singolo studio di medicina generale. Sarebbe pertanto preferibile mantenere o riservare la fornitura di vaccino Pfizer ai Mmg".
"Non dimentichiamo- conclude- come le procedure di vaccinazione, che vanno dall'appuntamento al triage di accoglienza, dall'anamnesi vaccinale alla firma dei consensi, dalla registrazione della dose fino alla somministrazione negli studi medici, sono garantite dal professionista affiancato dal solo collaboratore di studio. Troppo rari sono ancora gli infermieri di studio mentre le procedure di vaccinazione presso le strutture sono gestite da almeno 5 operatori diversi".
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