L'INAIL detta le regole per la prevenzione nella fase 2

In vista della fase 2, con il ritorno progressivo in fabbrica o in ufficio a partire dal 4 maggio, l’Inail ha elaborato un “Documento tecnico sulla possibile rimodulazione delle misure di contenimento del contagio da SARS-CoV-2 nei luoghi di lavoro e strategie di prevenzione” . Il documento si compone principalmente di due parti: una utile a definire l’ambito di rischio, e ad invidiare in quale di questi ambiti di rischio ricade ogni lavoratore, a seconda del proprio impiego. La seconda contiene le strategie di contenimento del rischio sui luoghi di lavoro.

Il personale sanitario, le forze dell’ordine e i farmacisti ricadono nel profilo di rischio alto, determinato in base a tre parametri:

  • l’esposizione, ossia la probabilità di venire a contatto con fonti di contagio durante il lavoro;
  • la prossimità, intesa come caratteristica intriseca di un lavoro tale da non permettere un sufficiente distanziamento sociale per, parte del tempo di lavoro o per la quasi totalità;
  • l’aggregazione, valutata come tipologia lavorativa che prevede il contatto con soggetti terzi rispetto agli altri dipendenti.
    In base a queste variabili, viene stimato il rischio di contagio in basso, medio basso, medio, medio alto ed alto.

Per quanto riguarda le strategie di prevenzione nella seconda parte del documento la valutazione del rischio va integrata da misure organizzative, di prevenzione e protezione e da misure specifiche per la prevenzione dell’attivazione di focolai epidemici. Per quanto attiene alla organizzazione futura del lavoro andranno prese in considerazioni modifiche degli ambienti (divisori, barriere in plexiglas o diversa disposizione di postazioni di lavoro o mobilio), una diversa distribuzione oraria delle varie attività, una costante ventilazione e una continua sanificazione. 

Per quanto riguarda prevenzione e protezione importanza capitale avrà l'informazione e la formazione del personale sulle modalità di utilizzo dei DPI (mascherine, guanti, visiere) e sulle tecniche di smaltimento in sicurezza, così come importante sarà l'attività di controllo sullo sviluppo di potenziali focolai epidemici con l'utilizzo di termoscanner e sorveglianza attiva dei lavoratori.