SNAMI, “DUBBI SU CAUSE CONTAGIO MEDICI? D’ANCONA E BORRELLI SI DIMETTANO SUBITO”

Riportiamo il comunicato stampa di Salvatore Cauchi, addetto stampa Snami, circa quanto espresso nella conferenza stampa giornaliera di ieri della Protezione Civile in cui da parte di D'Ancona e Borrelli si sono avanzati dubbi sulle modalità di contagio che avrebbero colpito i medici. Forse quei Colleghi potrebbero averlo contratto in qualche lussuosa crociera o giocando in qualche torneo in esclusivi circoli di golf? Sono parole che vogliamo attribuire alla stanchezza ed alla tensione di questi giorni, ma rimangono comunque gravi e ancora una volta c'è da riflettere sul fatto che laddove non ci sia nulla da dire non è strettamente necessario riempire il silenzio con qualche corbelleria, per usare un eufemismo.

“Borrelli e D’Ancona dovrebbero subito dimettersi”. Lo SNAMI condanna senza mezzi termini le affermazioni rese da Fortunato Paolo D’Ancona, epidemiologo dell’Istituto Superiore di Sanità, durante la conferenza stampa della Protezione Civile per la diffusione del bollettino ufficiale sulla situazione Coronavirus.

Secondo l’epidemiologo, bisognerebbe effettuare ulteriori verifiche sui medici affetti da Coronavirus, così da accertare se siano positivi per ragioni di lavoro o per altre cause. “Considerazioni del tutto inopportune e non degne delle istituzioni nazionali – dicono in blocco i rappresentanti SNAMI – è intollerabile che in un periodo come quello che stiamo vivendo ci siano dubbi, esposti in pubblico, sull’operato dei nostri medici e di tutti gli operatori sanitari. Lavoriamo in condizioni estreme e lo abbiamo più volte denunciato. Ci ammaliamo, ci infettiamo e spesso non vengono assicurati neanche i presidi minimi. Quelle parole e quei dubbi sono una mancanza di rispetto irreparabile. Non accettiamo che la professionalità di chi lavora sul campo a stretto contatto con la morte venga messa in dubbio dall’ISS e dalla Protezione Civile. Esigiamo, subito, delle scuse ufficiali”. Da quando l’emergenza è diventata conclamata, lo SNAMI ha immediatamente chiesto di dare supporto ai medici che lavorano sul territorio. “Stanno combattendo ad armi impari – continuano gli esponenti SNAMI – e nonostante tutto non si sono mai tirati indietro. Tutti noi vediamo colleghi ammalarsi e qualcuno non ce l’ha fatta. Cosa bisogna verificare? Dove si sarebbero contagiati altrimenti i medici? Quello che è stato dichiarato è gravissimo e chiediamo che l’ISS e la Protezione Civile prendano subito provvedimenti drastici. È grazie ai medici e al personale sanitario che la guerra contro il Coronavirus non sta mietendo ancora più vittime. Ci sono turni massacranti e il rischio del contagio incombe sempre. D’Ancona e Borrelli dovrebbero solo vergognarsi di aver instillato il sospetto sulla condotta di chi sta lottando per la vita degli altri”.

Addetto Stampa - Salvatore Cauchi