Circolare del Ministero della Salute sulla gestione domiciliare dei pazienti affetti da Covid-19

Il 1 dicembre il Ministero della Salute ha emanato una circolare di indirizzo per il trattamento domiciliare dei pazienti affetti da Covid-19. Ne riportiamo il testo integrale per l'utilizzo da parte dei Colleghi. Nella circolare analizzando i dati mondiali sulla pandemia i National Institutes of Health (NIH) americani  hanno individuato 5 stadi di evoluzione del quadro clinico

e sono stati individuati i profili di pazienti ad alto e basso rischio di ospedalizzazione. Nel primo gruppo rientrano soggetti di età avanzata (soprattutto oltre i 70 anni d’età), con  patologie associate (soprattutto ipertensione arteriosa, fibrillazione atriale, insufficienza cardiaca, diabete mellito, insufficienza renale e malattia coronarica) , il sesso maschile e con latenza tra l’inizio dei sintomi e la prima valutazione medica. 

I pazienti a basso rischio sono definiti dall’assenza di fattori di rischio aumentato (ad esempio patologie neoplastiche o immunodepressione) e sulla base delle seguenti caratteristiche:

  • sintomatologia simil-influenzale (ad esempio rinite, tosse senza difficoltà respiratoria, mialgie, cefalea);
  • assenza di dispnea e tachipnea (documentando ogni qualvolta possibile la presenza di una SpO2 >92%);
  • febbre £38 °C o >38°C da meno di 72 ore;
  • sintomi gastro-enterici (in assenza di disidratazione e/o plurime scariche diarroiche);
  • astenia, ageusia / disgeusia .

Per rendere omogenea e confrontabile la valutazione iniziale del paziente è, quindi, importante utilizzare uno score che tenga conto della valutazione di diversi parametri vitali. Uno degli score utilizzabili, anche al fine di adottare un comune linguaggio a livello nazionale è il Modified Early Warning Score, ), il quale ha il pregio di quantificare la gravità del quadro clinico osservato e la sua evoluzione, pur dovendosi tenere in conto eventuali limiti legati, per esempio, alla valutazione dello stato di coscienza in soggetti con preesistente deterioramento neurologico. Il MEWS, in associazione al dato pulsossimetrico a riposo o sotto sforzo, può essere utilizzato oltre che nella valutazione iniziale anche durante il periodo di follow-up.

Attraverso la scala MEWS, i pazienti vengono stratificati nei seguenti gruppi di rischio:

  • rischio basso / stabile (score 0-2);
  • rischio medio / instabile (score 3-4);
  • rischio alto / critico (score 5).

La valutazione dei parametri al momento della diagnosi di infezione e il monitoraggio quotidiano, anche attraverso approccio telefonico, soprattutto nei pazienti sintomatici lievi è fondamentale poiché circa il 10-15% dei casi lievi progredisce verso forme severe. Una rappresentazione schematica del monitoraggio del soggetto infettato da SARS-CoV-2 e della dinamica possibilità di transizione da paziente a basso rischio a paziente con un quadro in evoluzione peggiorativa tale da richiedere o una modifica della terapia o un riferimento a strutture di pronto soccorso è delineato nello schema sotto-riportato.