Le reinfezioni da Covid possono peggiorare il quadro clinico?
La risposta a questo quesito potrebbe essere collegata alla segnalazione da parte dell'Istituto Superiore di Sanità che ha segnalato un aumento dei casi di reinfezione pari al 27,8% nella settimana dal 16 al 22 gennaio, rispetto al 24,9% del periodo precedente. Sempre maggiore è la segnalazione di seconde infezioni, ma anche di terze e quarte reinfezioni, che ha portato a domandarsi se tali nuove infezioni possano produrre quadri più gravi come sommatoria di effetti. Da più parti si segnala come le reinfezioni guariscono in tempi brevi, ma parimenti ci sono casi dove l'andamento non è così benigno, come segnalato dal pneumologo Josh Fessel del National Center for Advancing Translational Sciences di Bethesda, soprattutto a causa di nuove varinati del virus.
Analogamente uno studio di un team di ricercatori guidato da Ziyad Al-Aly, un epidemiologo clinico della Washington University, a St. Louis, ha evidenziato le persone reinfettate hanno il doppio delle probabilità di morire e il triplo delle probabilità di essere ricoverate in ospedale con Covid rispetto a quelle infettati una sola volta, indipendentemente dallo stato vaccinale. i dati derivano dalla osservazione di circa mezzo milione di persone nel periodo compreso tra marzo 2020 e aprile 2022. Il 10% di questi soggetti ha subito dalle due alle quattro reinfezioni con manifestazioni di gravità in aumento proporzionale al numero di infezioni, sopratutto in caso di soggetti fragili o con plurimorbilità. Altri studi indicherebbero che la gravità della prima infezione è un fattore predittivo per predire la gravità della seconda, così come erano tale riscontro si associa a rischi elevati di Long Covid, sintomi persistenti come affaticamento, mancanza di respiro e brain fog che persistono mesi o anni dopo un’infezione iniziale.
Tutti questi dati che ovviamente andranno confermati su più vasti campioni confermano la raccomandazione di effettuare tutte le dosi di vaccinazione suggerite, così come il rispetto per le precauzioni di tipo sociale, soprattutto se riferite a pazienti fragili.