Inchiesta a Salerno sulle ricette elettroniche

Dopo la conferma dell'estensione al 31 dicembre 2022 delle norme che regolano la prescrizione della ricetta elettronica, si è diffusa la notizia di una indagine partita da Salerno a rischio di allargamento su tutto il territorio nazionale a causa della pratica non legittima dell'invio del promemoria elettronico direttamente dal medico al farmacista. Secondo l'articolo 640 del Codice Penale tale pratica potrebbe adombrare il reato di comparaggio con conseguente penali rilevanti sia per il prescrittore che per il farmacista. In pratica il codice penale parla di arresto fino a un anno e ammenda da 400 a 1000 euro (d.lgs. 219/06) cosa che per i medici può portare, in caso di condanna, alla sospensione dall'esercizio della professione per un periodo pari alla durata della pena inflitta. Per i farmacisti, indipendentemente dalla condanna penale il prefetto può, con decreto, ordinare la chiusura della farmacia fino a 3 mesi e, in caso di recidiva, pronunciare la decadenza dall'esercizio.

Rinnoviamo quindi l'invito a non usare questa metodologia, anche se richiesto nel presunto interesse del paziente, rischiando come visto sanzioni penali ed ordinistiche assolutamente pesanti.