Il grido di dolore della MG

Ieri è stata pubblicata su Quotidiano Sanità una lettera aperta della Collega Ornella Mancin che vi invito a leggere nella sua versione integrale qui che ben descrive il malessere della nostra categoria in un momento di grande confusione in cui tutto quello che di sbagliato nel settore dell'assistenza primaria sembra venire al pettine, paragonando l'esasperazione e l'attacco mediatico via social che quotidianamente viene portato alla categoria da parte di pazienti o cittadini che si trovano alle prese con la difficoltà di scenari mutati improvvisamente a causa della pandemia e che hanno loro sottratto quello ritenuto un sacrosanto e acquisito diritto, quello di poter disporre sempre e comunque senza regole, vincoli limitazioni all'accesso gratuito agli studi dei medici di medicina generale, avendo la certezza di trovarvi sempre disponibile il proprio medico con cui risolvere i propri problemi di salute in ogni suo aspetto e risvolto, ma anche troppo spesso riversare i propri dubbi, le proprie ansie, discutere di spesso discutibili nuovi trattamenti o rivoluzionari approcci alle diverse patologie vere o presunte.

Ora tutto questo mondo che sembra remotissimo, anche se sono trascorsi solamente due anni, è stato spazzato via dalla contingenza: visite rigidamente su appuntamento, contingentamenti, maggiore difficoltà di contatto telefonico sempre sovraccarico di lavoro per richiesta di appuntamenti (prescrizioni di accertamenti, ricette, certificazioni, ecc), impossibilità a causa dei carichi di lavoro di "fare due chiacchiere" con il proprio curante come nei "bei tempi andati". Tutto ciò ha generato disorientamento, confusione e poi rabbia sfociata spesso nei social in attacchi violenti alla professione, quando non episodi veri e propri di violenza fisica. Di tutto questo non si può che ringraziare la politica di disarmo della Sanità a qualsiasi livello perseguita scientificamente dalla politica in passato che ha finito per riversare sulla medicina primaria tutta l'inefficienza di un sistema sempre più burocratizzato e sempre meno "clinico", espressione massima raggiunta in epoca pandemica dove i MMG hanno visto esplodere letteralmente gli oneri burocratici inizialmente teoricamente in carico ai SISP progressivamente scomparsi dallo scenario attuale. 

Nel momento in cui si inizia a discutere di rinnovi contrattuali sarà compito dei Sindacati di categoria, tutelare con attenzione il patrimonio rappresentato dalla figura del MMG ormai in via di probabile estinzione, invertendo una rotta che spesso ha visto in passato troppa quiescenza ai voleri della politica da parte di coloro che avrebbero dovuto difendere non i privilegi, ma semplicemente i diritti di coloro che hanno pari dignità di qualsiasi altro lavoratore di questo Paese. Rinnovo l'invito alla lettura di questa lettera che analizza lucidamente l'attuale contingenza.