Lettera aperta di uno degli "eroi"

Mai come in questi giorni la parola più accoppiata a medici ed infermieri è "eroi". A mio personale sentire è un termine che inizia a stare stretto e qualche volta a suonare quasi come una presa in giro, soprattutto se viene da chi negli anni ha perseguito politiche di abbassamento dei livelli assistenziali e di impoverimento delle risorse in campo sanitario aberrante. E mentre continua ad allungarsi il numero dei Colleghi caduti in servizio, da parte politica tutti si stracciano le vesti, nascondendosi dietro lo sforzo impressionante che i Colleghi sia medici che infermieri stanno portando avanti in tutto il Paese e anche la stessa opinione pubblica si accoda alla narrazione che in questi giorni ha creato la figura mitica del "salvatore", dimenticando troppo rapidamente che fino a poche settimane fa si è resa protagonista, certo in maniera non generalizzata, di episodi di critica quando non di aggressione verbale, e in alcuni casi addirittura fisica, verso chi da diversi anni e non solo da ora è costretto spesso a lavorare in condizioni di emergenza di cui non sempre si può all'esterno capire la vastità.

Pubblichiamo allora la lettera aperta indirizzata ai politici tutti da un giovane Collega Giorgio Calabrese, uno di quelli che ora vengono chiamati "eroi" e che dolorosamente rappresenta lo sfogo e il j'accuse di qualcuno che si sente buttato nella mischia, così come fece, passatemi l'iperbole, Hitler negli ultimi giorni della battaglia di Berlino mandando allo sbaraglio giovani dodicenni contro i carri armati russi.

E' vero che non è questo il tempo delle polemiche, ma queste parole devono essere per il futuro un punto da cui iniziare a lavorare per creare una Sanità nuova, solidale, moderna, degna di una paese civile.

Ecco il testo:

Cari politici tutti, senza distinzioni di partito o colore politico, 

Chi vi scrive è un giovane medico, uno dei tanti che si sente inerme davanti a tutto quello che sta accadendo nel nostro Paese!
Uno dei tanti che ora vorrebbe poter avere maggiori competenze per poter dare una mano ai colleghi della Lombardia, uno dei tanti che vorrebbe sentirsi più utile!

Noi medici non specialisti, facciamo tutti la nostra parte sul territorio, chi come medico di continuità assistenziale, chi come sostituto di medici di medicina generale, chi nei pronto soccorsi o nelle case di riposo. Nel nostro lavoro spesso ci troviamo a gestire situazioni non facili, prendendo decisioni che non siamo ancora pronti a prendere.
Siamo formati a metà, come a metà sono formati i circa 10000 medici abilitati d’ufficio, che credete vi possano salvare dai vostri errori, buttandoli in trincea in questa GUERRA, come carne da macello.

Negli anni avete commesso numerosi errori e continuate ancora a commetterne, nonostante la realtà sia ora sotto gli occhi di ogni persona.
Avete impoverito la sanità come se fosse un qualcosa di superfluo, di non necessario, di secondario, rimandando di anno in anno un problema che avreste già dovuto risolvere, pensando prima ai vostri interessi politici ed economici.

E ora cosa fate? Pregate in ginocchio i medici specialisti affinché vadano in Lombardia per evitare una catastrofe già in corso, chiedete ai medici in pensione di andarsi a suicidare per i VOSTRI errori, chiedete ai medici cinesi di accorrere in nostro aiuto.
Quello che state facendo è cercare solo di mettere una toppa su una falla creata in anni ed anni di politiche sciagurate, proponete contratti indegni, in libera professione e senza alcuna tutela. 
Ci state chiedendo in sostanza di sacrificare la nostra vita per quella altrui, perché si, anche noi ci ammaliamo e moriamo  come tutti, però per noi non ci sono garanzie.
Volete l’aiuto di specialisti che NON ESISTONO, perché vi siete ostinatamente rifiutati di formarli, nonostante siano anni che vi poniamo davanti al problema.
Gli anestesisti rianimatori, gli pneumologi, gli igienisti, gli infettivologi, che tanto disperatamente cercate, NON CI SONO! E se ci sono, si trovano all’estero e non torneranno perché li avete pugnalati alle spalle, svilendoli e privandoli di ogni dignità!

Avete solo saputo tagliare e risparmiare sulla sanità... risparmiare sui posti letto, sugli stipendi di medici e infermieri, che ora tutti improvvisamente chiamate eroi, risparmiare sulla salute delle persone!
Ci avete messi nelle condizioni di lavorare come bestie, nel precariato, senza protezioni, con turni di lavoro massacranti, senza gratificazioni, facendoci sentire pedine sacrificabili e spingendoci ad odiare un Paese ed un lavoro che, in realtà, amiamo e sempre ameremo!

Non siamo eroi ma vogliamo curare le persone con il massimo dei mezzi e delle risorse che si possano avere, non arrangiandoci continuamente, mettendo a rischio noi stessi e soprattutto i nostri pazienti! 

Vogliamo che, finita questa tragedia, vi mettiate una mano sulla coscienza e mettiate la sanità al primo posto, dove merita sempre di stare! 
Vogliamo essere messi nelle condizioni di non dover fuggire all’estero per poter lavorare con dignità. 
Vogliamo uno stato in cui un medico possa avere la possibilità di completare la sua formazione e non venga lasciato “mutilato” solo per poterlo pagare meno.
Vogliamo uno stato in cui un ricercatore non guadagni 1000 euro al mese con contratti ridicoli.
Vogliamo una sanità equa e funzionale su tutto il territorio nazionale, dove chi si cura al sud possa avere lo stesso trattamento di chi lo fa al nord!
Vogliamo uno stato SERIO, che dimostri di avere a cuore ciò che è davvero importante, ora più che mai!
A tutti i cittadini italiani chiedo di non chiamarci eroi e di non dedicarci applausi dai balconi! 
Chiedo solo di ricordarvi di questi giorni difficili perché quello che facciamo in questi giorni è quello che facciamo sempre!
Siamo umani come voi e come voi possiamo sbagliare, spesso perché costretti a lavorare in condizioni pessime e con pochi strumenti.
Non applauditeci ora, ma rispettate sempre il nostro lavoro.
L’efficienza della sanità la dovete pretendere da chi votate e non dagli operatori sanitari che sputate, picchiate e denunciate quando le cose non vanno come vorreste! 
Se un vostro parente viene lasciato ore o anche giorni in pronto soccorso su una barella prima di poter essere ricoverato non è colpa del medico o dell’infermiere, sappiatelo!
Se un medico commette qualche errore è possibile che sia stanco, perché non ci sono colleghi a sufficienza per dargli il cambio e permettergli di riposare!

Quindi lottate insieme a noi, e non contro di noi, quando tutto questo sarà finito, per pretendere una sanità veramente efficiente e funzionale. Per pretendere medici e infermieri riposati e non frustrati, che possano dedicarsi a voi al 100% delle loro possibilità!


Fateci specializzare... AIUTATECI AD AIUTARVI!

                            
Dott. Giorgio Calabrese