Verbale seduta Ordine dei Medici di Roma del 12/3/2020

                                                                    Roma, 13 marzo 2020

 

Prot. GE 2020 / 12595

 

Al Presidente della Regione Lazio All’Assessore alla Salute

Al Direttore Regionale Al D.G. ASL ROMA 1 Al D.S. ASL ROMA 1

Al D.G. ASL ROMA 2 Al D.S. ASL ROMA 2 Al D.G. ASL ROMA 3 Al D.S. ASL ROMA 3 Al D.G. ASL ROMA 4 Al D.S. ASL ROMA 4

Al Comm. Straordinario ASL ROMA 5 Al D.S. ASL ROMA 5

Al D.S. Azienda Osp. San Giovanni Addolorata Al D.G. Azienda Osp. San Giovanni Addolorata Al D.S. Azienda Osp. San Camillo Forlanini

Al D.G. Azienda Osp. San Camillo Forlanini Al D.S. Policlinico Umberto I

Al D.G. Policlinico Umberto I

Al D.S. Azienda Osp. Sant'Andrea Al D.G. Azienda Osp. Sant'Andrea Al D.S. Policlinico Tor Vergata

Al D.G. Policlinico Tor Vergata Al D.S. Policlinico Gemelli

Al D.G. Policlinico Gemelli

Al D.S. Istituti Fisioterapici Ospitalieri Al D.G. Istituti Fisioterapici Ospitalieri Al D.S. Policlinico Campus Biomedico Al D.G. Policlinico Campus Biomedico

Illustrissimi,

il giorno 9 u.s. in seduta straordinaria e ieri sera, 12 marzo 2020, in seduta ordinaria abbiamo riunito il Consiglio dell’Ordine dei Medici di Roma e Provincia con la modalità in videoconferenza. Nelle riunioni sono emerse una serie di gravi situazioni che vedono coinvolta tutta la professione medica, in questo momento di emergenza sanitaria e che vorremmo porre alla Vostra attenzione.

Da tutte le parti della Regione giungono segnalazioni sulla gestione dell’attività  di assistenza resa difficile   dalla carenza di dispositivi di protezione individuali da parte dei medici che operano sia nei reparti ospedalieri che sul territorio come medici convenzionati (MMG, PLS, Specialistica Ambulatoriale, Continuità Assistenziale, Guardia Medica, Medicina dei Servizi).

Vorremmo far rilevare che già in molte zone il numero dei medici infettati sta diventando significativo e stiamo per ripetere, con gli stessi errori, quanto successo in Lombardia dove vi sarebbero centinaia di professionisti della salute contagiati. Tale grave situazione non può che compromettere l’efficacia dell’assistenza sanitaria regionale, resa ancora più drammatica dalla carenza di medici.

I medici contagiati sia ospedalieri che del territorio devono essere considerati “super diffusori” di malattia nei confronti di una popolazione particolarmente fragile quali sono i cittadini che si rivolgono al servizio sanitario.

Come ricordato anche dalla FNOMCeO in una analoga lettera tra le strategie che hanno portato a contenere la diffusione dell’infezione del virus in Cina stata individuata quella di limitare i “super diffusori”. Per questo Vi invitiamo a una particolare attenzione alla sicurezza del personale sanitario, al fine di non rendere inefficaci tutte le misure fino ad ora adottate dal Governo e dalla Regione.

La persistente mancanza di dispositivi individuali riguarda anche i liberi professionisti medici e odontoiatri che svolgono una parte fondamentale nel servizio di assistenza ai cittadini. Pertanto, questo Ordine Professionale, il più grande d’ Europa qualora l’ Assessorato della Salute lo ritenesse utile e necessario dà la propria disponibilità a organizzare anche la distribuzione dei presidi sanitari di protezione individuale, attraverso il nostro Ordine e gli altri ordini provinciali della Regione.

Ulteriore disagio provoca l’incertezza delle modalità di distribuzione dei DPI nel timore che gli stessi, già insufficienti, possano essere distribuiti  non a coloro che rispondono ai requisiti di necessità ma sull’onda  emozionale di proteste ed atteggiamenti intollerabili, o ancor peggio, possano essere sottratti fraudolentemente dai posti di lavoro.

 Appare inoltre opportuno sollecitare una regolamentazione nell’accesso, come fatto per gli ospedali, agli ambulatori dei medici di medicina generale e della continuità assistenziale, dei pediatri di libera scelta nei poliambulatori della specialistica ambulatoriale e negli ospedali prevedendo la sospensione dell’accesso li ero dei pazienti e la riorganizzazione dell’accesso esclusivamente per appuntamento consentendo tra l’altro l’accesso soltanto per i casi non differibili, previo contatto telefonico garantendo anche la consulenza telefonica da parte degli specialisti ambulatoriali ai medici di medicina generale per poter dare continuità all’assistenza ai cittadini con tutte le altre patologie oltre al COVID 19 e garantire la continuità della cure ai portatori di patologia cronica ed a quelli dimessi dagli ospedali al fine di evitarne il ritorno specie in questo momento dove proprio gli ospedali si stanno sempre più organizzando per ricevere gli acuti ed in particolare i malati di COVID sia in reparti di osservazione, in terapia pre-intensiva e soprattutto intensiva.

Invitiamo come consiglio dell’OMCeO di Roma e Provincia l’Assessore regionale a dare immediata  esecuzione alle disposizioni contenute nell’art. 5 e nell’art. 8 del decreto legge 9 marzo 2020 n. 14.

 E' noto l’impegno, fino alle estreme conseguenze, che i professionisti medici in tutti gli ambiti di assistenza stanno ponendo nella gestione di questa durissima fase di diffusione e contenimento del virus e come OMCeO di Roma e Provincia, ente sussidiario dello Stato, siamo da settimane impegnati a sostenerli per la migliore assistenza possibile da fornire ai cittadini.

La richiesta che ci appare oggi ineludibile consentire  ai  professionisti  medici  e  sanitari  in  genere  di cautelare innanzitutto se stessi per continuare a costituire una risorsa per il Paese oggi più che mai indispensabile. Lo sforzo che ci attendiamo come professione dalla nostra Regione contare su DPI da consegnare ai nostri medici per proteggere loro stessi e gli altri. Depauperare una forza professionale in questo momento al limite delle umane possibilità un rischio che non ci possiamo permettere.

A tale proposito riteniamo come OMCeO di Roma e Provincia, vista la carenza inconfutabile dei DPI, di dare noi per primi chiarimenti univoci sull’uso di  questi scarsi e preziosi dispositivi di protezione individuale  prendendo  dal documento di riferimento che è quello dell’OM del 27 febbraio 2020. Questo documento infatti riassume le raccomandazioni dell'OMS per l’uso razionale dei dispositivi di protezione individuale (DPI) in strutture sanitarie e comunitarie, nonché durante la movimentazione merci, documento che si allega alla presente.

Auspicando di poter contare sulla Vostra autorevole attenzione, Vi porgo cordiali saluti.

Dott. Antonio Magi

Documento firmato digitalmente