La situazione epidemica al 29/02/2020

Questa è la situazione mondiale dell'epidemia da CoVid-19 come riportato dal bollettino n. 40 dell'OMS del 29/02/2020. Nei giorni scorsi abbiamo fermato l'aggiornamento quotidiano sulla situazione per l'estrema volatilità delle notizie ed il continuo variare dei numeri in gioco. Attualmente in Cina sta riducendosi il numero dei nuovi casi e dei decessi, mentre aumenta il numero dei soggetti guariti.

Diversa è la situazione nel resto del mondo con un grosso focolaio nella Corea del Sud ed in Iran; in Europa è l'Italia che si registra il maggior numero di casi di contagio e di decessi che tuttora permangono a carico della popolazione a maggio rischio (anziani con comorbilità), ma ormai sono veramente poche le regioni del mondo completamente immuni dal contagio, sono iniziati a comparire i primi casi anche mortali in Australia, nei paesi baltici, negli Usa. Segnalati pochissimi casi in Africa, nella Federazione Russa e in America del Sud, regioni però dove è lecito chiedersi se questi numeri così bassi siano invece motivati da una copertura delle notizie o da un controllo non ottimale dei casi sospetti. 

Alle ore 18 del 29 febbraio, la Protezione Civile ha così descritto la situazione in Italia: 1128 persone hanno contratto il virus.

Nel dettaglio: i casi accertati di Coronavirus in

  • Lombardia 615 
  • Emilia-Romagna 217
  • Veneto 191
  • Liguria 42
  • Campania 13
  • Piemonte 11
  • Toscana 11
  • Marche 11
  • Lazio 6
  • Sicilia 4
  • Puglia 3
  • Abruzzo 3
  • Calabria 1
  • Provincia autonoma di Bolzano 1.
    I pazienti ricoverati con sintomi sono 401, 105 sono in terapia intensiva, mentre 543 si trovano in isolamento domiciliare. 50 persone sono guarite. I deceduti sono 29, questo numero, però, potrà essere confermato solo dopo che l’Istituto Superiore di Sanità avrà stabilito la causa effettiva del decesso.

Nessuna novità sul fronte delle terapie utili o di eventuali vaccini, si raccomanda quindi la piena aderenza alle misure igienico-profilattiche per contenere il contagio, segnalando tempestivamente nelle modalità previste alle autorità competenti i casi sospetti.