Ultime indicazioni per la terapia steroidea nel setting domiciliare

Come conseguenza della sempre maggior diffusione sul territorio nazionale di diverse varianti del Covid-19, caratterizzate da estrema contagiosità con quadri gravi anche in soggetti giovani, si sottolinea la più recente indicazione al corretto utilizzo degli steroidi nel trattamento domiciliare di questi pazienti.

Diversi sono i punti da sottolineare:

  • Nella fase iniziale di COVID-19, in cui prevalgono fenomeni correlati alla replicazione virale, l’utilizzo dello steroide potrebbe avere un impatto sfavorevole sulla risposta immunitaria del paziente. 
  • Nel setting domiciliare lo steroide è raccomandato solo in condizioni specifiche e con un attento monitoraggio della funzione respiratoria. Infatti bisogna tener conto che l’impiego dell’ossigenoterapia domiciliare va preso in considerazione in caso di riduzione della SpO2 periferica oltre una soglia critica < 92% - 94%, come misura di contrasto ai meccanismi fisiopatologici innescati dall’ipossiemia progressiva causata dal virus (1).
  • Alla luce delle evidenze disponibili, l’impiego del cortisone nei pazienti con COVID-19 ha dimostrato efficacia solo in soggetti che necessitano di ossigenoterapia per una saturazione < 93%. 
  • L’uso di corticosteroidi a domicilio va considerato in quei pazienti il cui quadro clinico non migliora entro le 72 ore, se in presenza di un peggioramento dei parametri del pulsossimetro che richieda l’ossigenoterapia (2).
  • I dosaggi e la durata del trattamento che hanno portato a una riduzione di mortalità sono: desametasone  6 mg die per un massimo di 10 giorni. 
  • In caso di impiego di altri corticosteroidi i dosaggi equivalenti sono: metilprednisolone 32 mg, prednisone 40 mg, idrocortisone 160 mg. 

Bibliografia e riferimenti