Le statine nel paziente anziano: una evidenza in più per un nuovo standard di cura

Un nuovo studio getta un sassolino nelle acque stagnanti dell’EBM per questa coorte: il medico pratico ne dovrebbe tenere conto.

Attualmente, in mancanza di dati nuovi dalla letteratura, la materia  è ancora regolata dalla Nota AIFA 13 aggiornata nel luglio 2014 che, a proposito della rimborsabilità delle statine, così consiglia: ”In accordo alle raccomandazioni delle linee guida, in considerazione dei risultati dello studio PROSPER (1), nonché delle metanalisi (2,3,4) in cui è stata valutata l'efficacia delle statine nei pazienti anziani, il trattamento con farmaci ipolipemizzanti nei pazienti con età >65 anni con aumentato rischio cardiovascolare è da considerarsi rimborsabile dal SSN. La rimborsabilità si intende estesa, in prevenzione primaria, fino agli 80 anni.

Oltre gli 80 anni di età, invece, non esistono evidenze sufficienti a sostegno dell'opportunità del trattamento”.  In sostanza, in accordo con Pedersen (5) e in considerazione di un rapporto incerto rischio/efficacia, ancora oggi si raccomanda che la somministrazione di statine nel paziente anziano debba essere decisa caso per caso e con particolare cautela, data l’alta prevalenza di effetti collaterali in queste classi di età. Ora uno studio di coorte retrospettivo di Ramos che ha arruolato 46.864 persone di età pari o superiore a 75 anni attingendo ai dati del sistema di assistenza primaria catalano (6) ha evidenziato, confermando il pregresso knowhow, come nei partecipanti senza diabete, le statine non si associano a una riduzione della frequenza di CVD né della mortalità per tutte le cause, mentre nei diabetici anziani il trattamento ipolipemizzante correla in modo significativo con una riduzione degli eventi cardiovascolari maggiori (24%) e della mortalità per tutte le cause (16%), ma solo nella fascia di età tra 75-84 anni; l’effetto protettivo del trattamento ipolipemizzante cala dopo gli 85 anni e scompare a 90 anni.

Forse dovremmo tener conto delle conclusioni di questo studio in attesa che le Linee Guida e l’AIFA le recepiscano certificandole come buona pratica, e conseguentemente, pensare all’utilità della prescrizione di statine in un paziente anziano diabetico < 85 anni fatte salve, ovviamente, le possibili controindicazioni dettate dalle condizioni cliniche generali.

Enzo Pirrotta

Bibliografia:

  1. Shepherd J, Blauw GJ, Murphy MB. Et al.; PROSPER study group. PROspective Study of Pravastatin in the Elderly at Risk. Pravastatin in elderly individuals at risk of vascular disease (PROSPER): a randomised controlled trial. Lancet 2002;360:1623–30.
  2. Roberts CG, Guallar E, Rodriguez A. Efficacy and safety of statin monotherapy in older adults: a meta-analysis J Gerontol A Biol Sci Med Sci. 2007 Aug;62(8):879-87
  3. Afilalo J et al. Statins for Secondary Prevention in Elderly Patients A Hierarchical Bayesian Meta-Analysis.  Am Coll Cardiol. 2008 Jan 1;51(1):37-45
  4. Savarese G, Gotto AM Jr, Paolillo S, et al. Benefits of statins in elderly subjects without established cardiovascular disease. a meta-analysis. Am Coll Cardiol. 2013 Aug 14. doi:pii: S0735-1097(13)03880-1. 10.1016/j.jacc.2013.07.069
  5. Petersen LK, Christensen K, Kragstrup J. Lipid-lowering treatment to the end? A review of observational studies and RCTs on cholesterol and mortality in 80+-year olds. Age and Ageing 2010;39:674–80
  6. Ramos R et al. Statins for primary prevention of cardiovascular events and mortality in old and very old adults with and without type 2 diabetes: retrospective cohort study. 2018 Sep 5;362:k3359. doi: 10.1136/bmj.k3359