Segni predittivi di gravità in MG dell'infezione da Covid-19

Uno studio pubblicato su Influenza and Other Respiratory Viruses ha evidenziato come due siano i segni predittivi di gravità nei soggetti colpiti da infezione da Covid-19: frequenza respiratoria e saturazione dell'ossigeno. I cut-off dei due parametri sono rispettivamente una frequenza respiratoria non superiore a 23 atti/min. e una saturazione non inferiore al 92%.

I ricercatori della University of Washington School of Medicine hanno analizzato gli esiti relativi ai ricoveri subiti da 1095 soggetti di età pari o superiore a 18 anni. Alcuni tra i segni clinici al momento del ricovero, come la temperatura, la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna, non sono stati associati alla mortalità. Al contrario, rispetto alle persone ricoverate con normali valori di ossigeno nel sangue, i pazienti ipossiemici hanno mostrato un rischio di decesso da 1,8 a 4,0 volte maggiore, a seconda dei livelli di ossigeno. Allo stesso modo, rispetto ai pazienti ricoverati con frequenze respiratorie normali, quelli con tachipnea hanno mostrato un rischio di decesso da 1,9 a 3,2 volte maggiore. Quasi tutti i pazienti con ipossiemia e tachipnea hanno avuto necessità di ossigeno supplementare, che, se associato a glucocorticoidi, ha trattato efficacemente i casi acuti di Covid-19. I ricercatori hanno concluso che «I nostri risultati potranno avere rilevanza in particolare per i medici di famiglia, che in genere sono contatti clinici di prima linea per le persone che hanno ricevuto un risultato positivo del test Covid-19 e desiderano monitorare sintomi significativi».

Bibliografia: Influenza and Other Respiratory Viruses 2021. Doi: 10.1111/irv.12869
https://doi.org/10.1111/irv.12869