Vaccinazione nei soggetti già in precedenza contagiati

Il Ministero della Salute ha pubblicato la circolare che indica la procedura da utilizzare per la vaccinazione di chi è stato in precedenza contagiato dal coronavirus. Nel documento viene stabilito che coloro che hanno subito già una infezione da coronavirus, decorsa in maniera sintomatica o asintomatica, possono essere vaccinati con una sola somministrazione di siero, purchè questa venga somministrata ad almeno 3 mesi e non oltre 6 mesi dal contagio stesso.

Ciò non è da intendersi applicabile ai soggetti che presentino condizioni di immunodeficienza, primitiva o secondaria a trattamenti farmacologici. In questi soggetti, non essendo prevedibile la protezione immunologica conferita dall’infezione da SARS-CoV-2 e la durata della stessa, si raccomanda di proseguire con la schedula vaccinale proposta (doppia dose per i tre vaccini a oggi disponibili). Poiché l’informazione relativa a una pregressa infezione da SARS-CoV-2 viene raccolta al momento della vaccinazione attraverso un modello di autocertificazione, si raccomanda di raccogliere, ogni qualvolta disponibile, evidenza di documentata infezione da SARS-CoV-2. In assenza di questa evidenza di positività al tampone, si raccomanda che l’informazione anamnestica relativa a una pregressa infezione venga raccolta nel modo più completo e dettagliato possibile. Inoltre, come da indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’esecuzione di test sierologici volti a individuare la positività anticorpale nei confronti del virus o di altro tipo di test, non è raccomandata ai fini del processo decisionale vaccinale.