Avviata la strada per l'accordo con la Medicina Generale per le vaccinazioni

Avviate le trattative per l'accordo che dovrebbe portare i MMG ad effettuare le vaccinazioni anrti-Covid sia nei propri studi che al domicilio, pur nella diversità di orientamenti fra le varie sigle sindacali del settore. Se infatti la FIMMG si dichiara pronta alla firma, SNAMI manifesta ancora alcune perplessità. Secondo la FIMMG la tariffa da erogare ai camici bianchi è compito degli accordi regionali, visto che esigenze organizzative possono variare da Regione a Regione e avrebbe anche chiesto una maggiore velocizzazione delle pratiche burocratiche, utilizzando piattaforme telematiche in grado di individuare in breve tempo i cittadini da vaccinare. Il testo preliminare dell'accordo esaminato dalle parti parlava di un contributo di 6,16 euro per ogni vaccinato (con le due dosi) fino a 9,24 euro, ma la FIMMG, a detta del Segretario Nazionale Silvestro Scotti, su questo punto è stata chiara affermando senza mezzi termini che  «le tariffe dipendono dal modello organizzativo proposto a livello locale e là vanno decise».  Domenico Salvago, vice presidente SNAMI,  chiede invece l'apertura di "un tavolo permanente, rispettoso della dignità dei Medici, contro incombenze burocratiche e remunerazione scarsa". Lo SMI parla di un investimento di 1,2 miliardi da ripartire tra le Regioni con un compenso per ogni vaccinazione di 15 euro.