Nuovo anticorpo monoclonale in sperimentazione per CoVid-19

Parallelamente alla notizia della chiusura anticipata per non efficacia dello studio randomizzato su Tolicizumab, sono stati pubblicati su Lancet Rheumatology i risultati di uno studio condotto con un altro anticorpo monoclonale, il Mavrilimumab, attualmente in uso per il trattamento della arterite a cellule giganti,  presso l'Istituto San Raffaele di Milano su 39 pazienti ricoverati tra marzo ed aprile di età media di 57 anni non sottoposti a ventilazione. 26 pazienti hanno ricevuto la terapia standard, mentre 13 sono stati trattati  in aggiunta alla terapia standard con una singola dose endovenosa del monoclonale  Mavrilimumab, farmaco sperimentale ad azione immuno-soppressiva che agisce bloccando una molecola, chiamata GM-CSF, che viene prodotta dal sistema immunitario e costituisce uno dei primi anelli della catena infiammatoria.

I risultati, sottolineano i ricercatori, sono molto incoraggianti: nei pazienti trattati con mavrilimumab, dopo 28 giorni si è registrato un miglioramento clinico nel 100% dei casi, rispetto al 65% del gruppo di controllo.Un solo paziente ha avuto necessità (peraltro solo momentanea) di ventilazione meccanica, corrispondente all'8% dei trattati, rispetto al 35% dei pazienti del gruppo di controllo, ma soprattutto non si è registrato nessun decesso tra le persone che hanno ricevuto mavrilimumab, mentre nel gruppo di controllo il 27% dei pazienti non è purtroppo sopravvissuto alla malattia; si è inoltre evidenziato una abbreviazione dei tempi di ricovero di 10 giorni rispetto al gruppo di controllo. 

I risultati promettenti vanno ovviamente confermati e si è quindi avviata una collaborazione tra il San Raffaele, l'istituto Ortopedico Galeazzi e il Policlinico San Donato per valutare l'efficacia del farmaco su una popolazione più ampia.