I cinque pilastri della Fase 2

Cinque saranno i cardini su cui, con tutti i distinguo delle singole scelte regionali, si baserà il passaggio alla cosiddetta Fase 2 della pandemia.

Potenziamento dell'assistenza domiciliare: saranno le USCA (Unità Speciali di Continuità Assistenziale), i capisaldi della nuova modalità di intervento sul territorio, piccoli team costituiti da medici di continuità assistenziale ed infermieri adeguatamente protetti da DPI che assisteranno domiciliarmente i soggetti contagiati non a rischio, decongestionando quindi i reparti ospedalieri. Al momento sono però attivi sono in 13 regioni e dovrebbero essere presenti con un rapporto di 1 ogni 50.000 abitanti. Attualmente sono 80.000 i pazienti assistiti in questa modalità. 

Test sierologici: la Abbott inizierà a distribuire dal 4 maggio test sierologici in grado di dimostrare l'avvenuto contagio o contatto con il virus in un periodo compreso tra una settimana ed un mese prima del test. Non sarà, anche per problemi economici, un intervento a tappeto, ma riguarderà inizialmente una platea di 150.000 soggetti distribuiti in 2.000 comuni italiani ed individuati attraverso criteri specifici elaborati dal'Istat, tra i quali l'età, il sesso e l'attività economica svolta. Con questa metodica sarà possibile una mappatura sul territorio del contagio, soprattutto con l'individuazione dei soggetti asintomatici portatori.

Tamponi rinofaringei: unico test che confermi lo stato di infezione in corso, su cui è complementare il test sierologico. L'Istituto Superiore di Sanità ha annunciato a breve una direttiva per armonizzare lo svolgimento di questa indagine sul territorio. Tale metodica sarà anche la base attraverso cui diventerà operativo il monitoraggio, su base volontaria, della popolazione attraverso l'app IMMUNI, una volta risolte le perplessità riguardo al rispetto della privacy ed al posizionamento dei dati sensibili.

Mascherine di protezione: se ne conferma l'indispensabile utilizzo con l'esclusione dei soggetti al di sotto dei 6 anni e dei soggetti portatori di handicap portatori di dispositivi che potrebbero essere ostacolati dalla presenza delle mascherine stesse. Riguardo alla tipologia non viene categorizzata in maniera assoluta una tipologia rispetto alle altre, tanto che se ne autorizza anche la produzione domestica con tessuti a patto che rimangano presenti caratteristiche idonee di protezione. Il Governo ha assicurato la disponibilità piena sul territorio nazionale del fabbisogno, fissando anche a 50 centesimi al netto dell'IVA, che forse sarà eliminata, per quelle di tipo chirurgico. L'utilizzo non sarà obbligatorio per gli spazi aperti, ma invece presente per gli ambienti chiusi ed i mezzi di trasporto.